UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI GIURIDICI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La procedura per la dichiarazione della nullità matrimoniale: ipotesi e prospettive

intangibilità dei valori e nel rigore dell'indagine, la disciplina canonica agevoli il più possibile l'accesso di ogni fedele alla verifica del proprio stato e della propria posizione ecclesiale e sacramentale. Ed è a questo livello che si collocano le proposte e le ipotesi per possibili sviluppi delle procedure canoniche di accertamento. Nota:in allegato l'intero documento […]
11 Febbraio 1999

intangibilità dei valori e nel rigore dell'indagine, la disciplina canonica agevoli il più possibile l'accesso di ogni fedele alla verifica del proprio stato e della propria posizione ecclesiale e sacramentale. Ed è a questo livello che si collocano le proposte e le ipotesi per possibili sviluppi delle procedure canoniche di accertamento.

Nota:in allegato l'intero documento

0. Premesse

0.1. E nota l'ipotesi avanzata dal Card. Ratzinger in una recente pubblicazione. Riflettendo sulle problematiche relative al divieto di comunicarsi per chi si trovi in una situazione matrimoniale irregolare, il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede così si esprime: "In futuro si potrebbe anche arrivare a una constatazione extragiudiziale della nullità del primo matrimonio. Questa potrebbe forse essere constatata anche da chi ha la responsabilità pastorale sul luogo" .
Si dovrà tenere presente il contesto colloquiale in cui si situa l'ipotesi riferita. Non sarebbe pertanto corretto attribuirvi significati e intenzioni che travalichino il genere letterario con cui viene espressa. Ma l'autorevolezza della fonte sia sotto il profilo istituzionale sia sotto il profilo personale autorizza a pensare che l'auspicio del Cardinale Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede sia motivato e intenzionale. Ciò trova riscontro nel dibattito che successivamente ne è scaturito e che ha trovato ampio spazio anche in pubblicazioni non specialistiche .
Si tratta di sollecitazioni che rendono non soltanto legittimo ma anche doveroso riflettere se vi sia spazio per ipotizzare delle modalità procedurali relative alla dichiarazione di nullità del matrimonio che, nel più assoluto rispetto dei valori irrinunciabili del sacramento e nell'indiscussa obbedienza alla vigente disciplina della Chiesa, in futuro possano essere adottate per rispondere in maniera sempre più adeguata alle mutate situazioni sociali e culturali in cui i credenti vivono in concreto la propria esperienza coniugale. Si collocano in questa direzione il coraggioso intervento del cardinale Ratzinger nonché la recente normativa della Conferenza Episcopale Italiana che, pur essendo prevalentemente circoscritta alle problematiche di carattere economico, si prefigge "di venire incontro ai fedeli, rendendo il meno oneroso possibile, sotto il profilo delle spese, l'accesso ai Tribunali" ecclesiastici regionali.
Suscita inoltre viva attesa il lavoro di una commissione interdicasteriale voluta dal Santo Padre in vista di una istruzione applicativa riguardante il processo canonico per la dichiarazione di nullità matrimoniale , presumibilmente in modo analogo a quanto avvenne in passato con l'istruzione Provida Mater Ecclesia del 1936. Quantunque non sia noto l'iter e lo stato dei lavori, si può legittimamente arguire che il progetto sia orientato a delineare una procedura che definisca in modo rigoroso, ma agile e spedito , lo stato dei fedeli, senza indulgere a remore formali che rischiano di avere il sopravvento rispetto alle esigenze sostanziali. Legittimano tale auspicio proprio le parole del Santo Padre che nel medesimo contesto in cui annunciava la commissione, riferendosi alle situazioni drammatiche vissute dalle donne e dagli uomini coinvolti nei naufragi coniugali, sottolineava "la necessità che nessuna norma processuale, meramente formale, debba rappresentare un ostacolo alla soluzione, in carità ed equità, di tali situazioni" .
Partendo da queste autorevoli indicazioni, le note seguenti non intendono certo presentare esaustivamente tutte le ipotesi praticabili de iure condendo. Tanto meno presumono di ipotizzare proposte organiche che affrontino tutti i nodi di interpretazione teorica e di effettiva praticabilità relativi alle procedure di nullità. Si tratta soltanto di spunti finalizzati alla comune riflessione e al costruttivo dibattito, che raccolgono e valutano alcune delle proposte, delle ipotesi e dei rilievi avanzati in questi ultimi tempi sia in ordine alle procedure vigenti sia in ordine a possibili sviluppi futuri.
0.2. Il fatto che da più parti si auspichino modalità e procedure diverse e più semplici per dichiarare la nullità del matrimonio non può evidentemente significare un pratico ridimensionamento dei valori fondamentali in gioco, a partire dal valore rivelato e irrinunciabile della indissolubilità del vincolo. Chi pensasse che la semplificazione delle procedure possa essere un escamotage per risolvere con un indulto collettivo le situazioni matrimoniali irregolari sarebbe evidentemente fuori strada. E proprio da questo insidioso pericolo mettono in guardia molteplici interventi pontifici, espressi particolarmente nelle annuali allocuzioni alla Rota Romana, partendo dalla constatazione che soprattutto in certe aree geografiche e culturali si è assistito ad un dilagare dirompente di dichiarazioni di nullità quasi a voler portare a coincidenza pressoché totale matrimoni falliti e matrimoni nulli.
D'altra parte non deve far meraviglia che a fronte del dilagare delle separazioni e dei divorzi si assista ad un progressivo incremento delle richieste dei fedeli perché venga verificata l'esistenza o meno del vincolo. Non mancano risvolti positivi di tale tendenza, se non altro come segno del permanere di una sensibilità ecclesiale e sacramentale anche da parte di fedeli che, a prescindere dalla personale responsabilità, siano venuti meno all'impegno solennemente assunto. Del resto lo stesso Decreto generale sul matrimonio canonico della Conferenza Episcopale Italiana considera in prospettiva pastorale la eventuale individuazione di ragionevoli indizi di nullità: "L'impegno di assistenza ai fedeli che vivono nello stato matrimoniale e si trovano in condizioni di grave difficoltà deve esprimersi anche nell'aiuto a verificare, quando appaiano indizi non superficiali, l'eventuale esistenza di motivi che la Chiesa considera rilevanti in ordine alla dichiarazione di nullità del matrimonio celebrato" (n. 56).
Se le espressioni citate conferiscono un significato indubbiamente pastorale ai procedimenti di nullità, non sarebbe né legittimo né corretto caricare tali procedimenti di un ruolo che non hanno, quello cioè di risolvere pastoralmente e sacramentalmente le situazioni matrimoniali irregolari o che tali possano diventare. Nello stesso tempo ne scaturisce la necessità che, nell'

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