UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI GIURIDICI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Presentazione Quaderno CEI

luto, trova in questo terreno, difficile e fecondo, le proprie radici. E ai motivi che l'hanno configurata è chiamata ad ispirarsi la fatica e l'intelligenza d'amore con cui i Vescovi moderatori, i Vicari giudiziali, gli operatori tutti dei 19 Tribunali ecclesiastici regionali italiani dovranno cercare di tradurla in atto, innovando mentalità, prassi, stile di rap-porti, […]
11 Febbraio 1999

luto, trova in questo terreno, difficile e fecondo, le proprie radici. E ai motivi che l'hanno configurata è chiamata ad ispirarsi la fatica e l'intelligenza d'amore con cui i Vescovi moderatori, i Vicari giudiziali, gli operatori tutti dei 19 Tribunali ecclesiastici regionali italiani dovranno cercare di tradurla in atto, innovando mentalità, prassi, stile di rap-porti, in comunione con una Chiesa sempre più sollecita del destino delle persone, del bene del matrimonio e della famiglia, dei fondamenti di una società veramente umana e solidale.
L'opinione pubblica, dentro e fuori la Chiesa, non è stata sempre aiutata a conoscere e a valutare i precisi contenuti e il reale spessore delle novità che i Vescovi italiani hanno intro-dotto. E' perciò importante che almeno gli operatori pastorali ne possiedano i termini essen-ziali in maniera più puntuale e documentata.
E' quanto ci si augura di raggiungere con la pubblicazione del presente "Quaderno", curato con tanto impegno dal Condirettore dell'Ufficio Giuridico della C.E.I., Don Domenico Mogavero. Si tratta di un modesto ma prezioso apporto che può far sì che il servizio della giu-stizia ecclesiale esprima tutta la sua fecondità a vantaggio del cammino cristiano di tante per-sone delle nostre comunità, chiamato a riprendere nella verità e nella pace.

Il diritto canonico è sempre a servizio della persona del fedele, sia quando tutela e promuove la dignità e l'inviolabilità del singolo, sia quando innerva della propria forza identi-ficante e unificante le relazioni fondamentali che i soggetti intrecciano tra loro.
Ciò vale in special modo riguardo al sacramento del matrimonio. Istituzione decisiva per il bene dei coniugi, dei figli e dell'intera Chiesa, esso dev'essere anzitutto salvaguardato nella sua verità oggettiva, partendo dalla convinzione, fondata sulla fede, che quando il ma-trimonio è valido è sempre "grazia" - anche quando dovesse conoscere il mistero della croce - mentre quando fosse nativamente invalido rischierebbe di ridursi a simulacro vuoto, inutil-mente impediente la ricerca della genuina vocazione delle persone e una nuova e più vera fe-condità per la Chiesa.
A questo serve, sostanzialmente, il processo di accertamento della eventuale nullità del matrimonio, disciplinato dalla legislazione canonica. Ad esso la Chiesa ha progressivamente dedicato una particolare attenzione, sia perfezionandone i profili strutturali e dinamici sia cercando di metterne la preziosa efficacia a disposizione di tutti i fedeli.
Oggi cresce dolorosamente il numero delle coppie che vivono situazioni di tensione o di lacerazione, e non son rari i casi in cui v'è fondato motivo di ritenere che la crisi nasconda una radicale condizione di nullità del vincolo. Appartiene perciò a una responsabile pastorale del matrimonio e della famiglia fare ogni sforzo perché la "verità del matrimonio" venga alla luce: per accompagnare, in ogni caso, le persone interessate lungo un cammino di fecondità cristiana vuoi quando esso sia chiamato ad assumere i tratti di una "via dolorosa" vuoi quando si aprono prospettive per un "nuovo inizio", che non dovrebbe esser concepito in termini di mera "sistemazione di coscienze".
La nuova normativa circa gli aspetti amministrativi delle cause matrimoniali, che la C.E.I. ha tenacemente vo