UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI GIURIDICI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Diritti umani nel mondo

Risoluzione del Parlamento europeo del 20 gennaio 2021
21 Gennaio 2021

Il Parlamento europeo ha approvato lo scorso 20 gennaio la Risoluzione sui diritti umani e la democrazia nel mondo e sulla politica dell’Unione europea in materia – relazione annuale 2019 .

Nel testo si muove dalla considerazione dell’impegno dell’Unione e del suo obbligo basato sul trattato di proseguire con determinazione nella protezione, promozione e rispetto dei diritti umani, sia all’interno dei suoi confini sia a livello globale. L’Unione si fonda infatti sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, della solidarietà, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani (art. 2 TUE) e la difesa di questi valori all’esterno e la promozione della democrazia, dello Stato di diritto, dell’universalità e dell’indivisibilità dei diritti umani sono al centro della sua politica estera e di sicurezza comune, conformemente all’articolo 21 TUE.

Il Parlamento si sofferma sulla considerazione delle conseguenze della attuale situazione di emergenza legata alla diffusione del Covid sui diritti umani e sulla democrazia nel mondo e nota con preoccupazione un deterioramento degli standard in materia di diritti umani e in termini di godimento delle libertà fondamentali. Ritiene che le devastanti conseguenze economiche e sociali della crisi siano state utilizzate come pretesto, fra l’altro, per manipolare le istituzioni statali e limitare le libertà fondamentali e i diritti umani, compresi i diritti delle persone o dei gruppi esposti alla discriminazione, come le minoranze religiose e di credo,  e le persone LGBTI, per scopi non connessi alla pandemia. A questo riguardo sottolinea un aumento degli episodi di incitamento all’odio basato sulla razza, l’etnia, la religione o la casta, l’incremento della violenza domestica e di genere e della disuguaglianza di genere.

Particolare attenzione è rivolta ai diritti delle donne e alla parità di genere. In questo contesto viene ancora una volta ribadito che la salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti e un’adeguata educazione sessuale sono diritti umani e viene sottolineata la necessità di un forte impegno e di azioni rigorose in tale ambito da parte dell’UE e degli Stati membri. Non è stato accolto un emendamento, che tentava di inserire un riferimento di condanna della maternità surrogata.

Quanto ai diritti dei minori, il PE ribadisce il suo appello all’UE e ai suoi Stati membri affinché intensifichino la cooperazione e il dialogo con i paesi terzi, dando priorità ai diritti e alla protezione dei minori, con l’obiettivo di rispettare i diritti dei minori in tutto il mondo e di garantire che nessun minore venga lasciato indietro. Esorta a tale riguardo l’UE e i suoi Stati membri a cooperare con i paesi partner e a impegnare ulteriori risorse finanziarie, in particolare nel quadro dell’aiuto pubblico allo sviluppo, in materia di salute e istruzione dei minori, eliminazione del lavoro minorile, lotta contro la violenza, abusi sessuali e matrimoni precoci e forzati, tratta e sfruttamento, reclutamento e impiego nei conflitti armati. Sottolinea che l’istruzione è uno strumento essenziale per combattere la discriminazione e la violenza contro i minori.

Alcuni paragrafi sono dedicati ai diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali. Al riguardo il PE condanna la tortura, la persecuzione e l’uccisione di persone LGBTI e l’incitamento alla violenza contro di loro e  invita l’UE a svolgere un ruolo di primo piano nella difesa dei diritti umani e nella lotta contro la discriminazione delle persone LGBTI. Inoltre chiede all’UE di utilizzare tutti gli strumenti per sostenere la decriminalizzazione delle relazioni sessuali tra partner dello stesso sesso consenzienti.